Negli anni 2013-2014 nell’ambito dell’accordo bilaterale FCT Portogallo/ CNR in collboarazione tra l’ISMA-CNR (responsabile del progetto L.I. Manfredi) e l’Università di Evora (responsabile N. Schiavon) si è sviluppato il progetto di ricerca Archaeological, minero-petrographic and geophysical prospection in the Alentejo area and in the lower district of Rio Guadiana for the recognition of ancient penetration pathways towards the mining basin of Almada de Ouro.
Nei due anni di svolgimento del progetto sono stati definiti gli obiettivi ed avviate le operazioni di ricerca previste. Il progetto è dedicato alla localizzazione di centri minerari sfruttati in antichità, soprattutto in connessione con la presenza fenicia in Portogallo. Gli step previsti nel programma di ricerca bilaterale per la prospezione archeologica e geofisica nell’area dell’Alentejo e del basso Rio Guadiana sono stati:
1) Studio bibliografico. Con lo studio bibliografico è stato possibile selezionare le aree di interesse, alcune delle quali già conosciute, come l’area mineraria di Aljustrel (famoso dal punto di vista archeologico per il ritrovamento del sito di Vipasca e le tavole di Vipasca), altre inedite e individuate attraverso uno studio incrociato delle fonti classiche, della bibliografia specifica archeologica e geologica, della cartografia storica e satellitare. La ricerca ha rivelato che l’area del Rio Guadiana è particolarmente ricca in giacimenti minerari appartenenti alla Fascia Piritica Iberica e costellata di siti archeologici in cui la presenza fenicia è largamente documentata. In particolare, sono state localizzate le miniere di Monte Judeo e di Gomes come aree di massimo interesse anche a causa della vicinanza con aree archeologiche con frequenze documentate fin dalla preistoria come quella di Alcoutim. Inoltre è stato individuato il sito minero-archeologico di Cova dos Mouros dove sono attestate attività minerarie antiche e la miniera di Sao Domingos, attualmente ancora attiva. Sono stati individuati inoltre, le aree di Almada de Ouro, sito minerario in cui i Romani avevano impiantato attività estrattiva dell’oroin prossimità di Castro Marim in Algarve, centro fenicio alla foce del fiume Guadiana. Nell’area di Aljustrel sono state individuate come zone di interesse, oltre al sito romano di Vipasca e i depositi minerari di S. Joao do Deserto, Algares e Moinho, anche Neves Corvo ed Ourique. Con questi dati è stata elaborata una mappa con google earth in cui ed è stato evidenziato il corso del Rio Guadiana, identificato come focus principale della ricerca e in relazione del quale sono stati inseriti i siti minerari di maggiore interesse dell’area di Aljustrel e dello stesso Guadiana. Con il GIS è stato possibile georeferenziare i fiumi e localizzare aree archeologiche e miniere per comprendere relazioni tra le due entità.
2) Studio della cartografia e foto interpretazione. Una volta localizzate le aree di maggior interesse sono state acquistate delle carte geologiche comprendenti le suddette zone, oltre alle carte storiche conservate presso l’IGM e le carte satellitari QuickBird, WordView. Lo studio cartografico ha confermato l’importanza del Rio Guadiana e suoi numerosi affluenti come via preferenziale di penetrazione dalla costa dell’Algarve, partendo dai siti di approdo come Castro Marim e Almada de Ouro, fino ai ricchi e famosi bacini minerari delle Sierre spagnole Morena e Aracena.
3) Prospezione archeologiche, geofisiche e minero-petrografiche. Le prime prospezioni si sono svolte nel dicembre 2013 e hanno coinvolto l’equipe italiana composta da L.I. Manfredi, F. Susanna, A. Celauro e P. Merola e quella portoghese con N. Schiavon J. Mirao del laboratorio Hercules dell’Universidade de Evora e M. Arruda dell’Università di Lisbona. Le prospezioni sono state eseguite nei siti preventivamente individuati con le metodologie indicate nei punti 1) e 2) e hanno interessato le aree di Bugalho e Nogueirinha in quanto in possibile relazione con Evora, Rui Gomes e Monte Judeu per un legame del nome con la presenza antica di culture semitiche e perché vicini al sito archeologico di Castro dos Ratinhos, dove sono stati trovati manufatti metallici della tarda età del bronzo/prima età del ferro, e da dove proviene il cosidetto smiting god di Azougada. Le ricerche sul terreno, durante le quali si sono anche presi i necessari contatti con gli studiosi locali e si è acquisito altro importante materiale cartografico e bibliografico, hanno permesso di restringere l’area di indagine alle regioni dell’Alentejo e dell’Algarve. Nel 2014 è eseguita una seconda missione di prospezione nei dintorni di Moura (nel cui museo è conservato il cosidetto smiting god di Azougada) e a Sagres (dove sono state trovate testimonianze archeologiche di insediamenti preistorici e sia stato un santuario dedicato a Saturno divinità che nel Nord Africa prende il posto del Baal Hammon punico).
4) Studio delle aree archeologiche. Durante le due missioni è stata eseguita una prima analisi autoptica del materiale archeologico conservato in diverse collezioni pubbliche e private riferibili alle aree minerarie individuate. Di particolare interesse risulta il materiale conservato nel Museo Municipale di Moura dove sono conservati reperti provenienti dall’area mineraria di Serra de Sobral de Adica e da Castro do Azougada (Ardila, El Smiting God de Azougada) per il quale si sono richieste le autorizzazioni per poter eseguire le analisi chimico-fisiche per la caratterizzazione della tecnologia di produzione e per lo studio di provenienza.
5) Studio archeometrico. Durante le prospezioni archeologiche e minerarie sono stati prelevati campioni di scorie, per lo più dall’area di Sao Domingos, Cova dos Mouros e le miniere dell’area della Cortes Pereira. Lo studio delle scorie con SEM-EDS ed XRD ha dimostrato la presenza di lavorazioni di piombo e rame nelle aree menzionate (scorie a base fayalitica/ silicato di piombo in cui la presenza di microtracce di rame e piombo permettono la connessione con i procedimenti di lavorazione a partire da galena)
Moduli didattici presentati per i Master DIPLOMAzia (ISMA/CNR) e ARCHMAT (presso la sede portoghese del’Hercules e durante le fasi di scavo in Marocco Aouam). Durante il biennio terminato sono state svolte operazione propedeutiche all’ottenimento di risultati in tutti gli aspetti sopraelencati. In aggiunta sono state organizzate tre occasioni didattiche rivolte a studenti specializzati in archeologia e conservazione dei beni culturali (Erasmus Mundus Archmat e DIPLOMAzia) ed inoltre è stato organizzato un convegno che ha avuto luogo il 16 dicembre 2013 come “Giornata di studi multidisciplinari di archeometallurgia nel Mediterraneo Occidentale” svoltati presso il Museo di Chimica dell’Università Sapienza di Roma durante la quale si è presentato il progetto e i primissimi risultati con interventi di esperti del settore (Prof. L.Drago) e i ricercatori del gruppo di ricerca portoghese (Dr. Schiavon, Dr. J.Mirao, Prof.ssa A.M. Arruda) e italiani (Dr.ssa L.I.Manfredi, Dr.ssa D. Ferro, Prof.ssa D. Magri, Dr.ssa F. Susanna, Dr.ssa A. Celauro, Graziani e Orlando). Dal 10 al 13 settembre 2014 ancora per gli studenti del Master Erasmus Mundus Archmat è stato organizzato un seminario di studio a Tigza, M’rirt, Meknès.