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[ITA] La collana Mediterraneo Punico. Supplementi alla Rivista di Studi Fenici, nasce dalla scelta operata nel 2016 di ridisegnare il progetto editoriale della prestigiosa Rivista di Studi Fenici con i suoi Supplementi e la sua Collana, prevedendo la divisione e l’autonomia delle tre linee editoriali autonome.

In particolare, per i Supplementi si è scelto di seguire una strada diversa da quella tradizionale, non più pubblicazioni allegate alla rivista principale, ma volumi autonomi aperiodici nei quali far confluire lavori scientifici collettanei con un argomento definito o atti di congressi di rilevanza nazionale o internazionale. Inoltre, dal 2018 si è definito meglio il campo di interesse aggiungendo al titolo della Collana la dizione Mediterraneo punico, per sottolineare lo sguardo rivolto verso le problematiche dell’Occidente mediterraneo.

Nella prospettiva di rendere Mediterraneo punico una sede comune, viva ed autonoma, dove discutere i temi scelti con voci e opinioni diverse, ma organicamente affrontati in opere a carattere tematico, si è elaborato un piano editoriale che identifichi un iniziale campo d’interesse intorno al quale raccogliere contributi scientifici, proposte, informazioni per seguire un percorso e costruire una sede comune.

 

[ENG] The series Mediterraneo Punico. Supplements to the Rivista di Studi Fenici, stems from the decision take in 2016 to redesign the editorial project of the prestigious Rivista di Studi Fenici with its Supplements and its Series, providing for the separation and autonomy of the three autonomous editorial lines.

In particular, for the Supplements, it has been decided to follow a different path from the traditional one, no longer, as publications attached to the main journal, but as autonomous aperiodic volumes, bringing together collective scientific works on a specific topic or the proceedings of congresses of national or international importance. In addition, since 2018, the field of interest has been better defined by adding the diction Punic Mediterranean to the title of the series, to emphasise the focus on the problems of the Mediterranean West.

In order to make the Punic Mediterranean a common, lively and autonomous space where the chosen topics are discussed with different voices and opinions, but organically addressed in thematic works, an editorial plan has been drawn up, identifying a first field of interest around which to gather scientific contributions, proposals, information to follow a path and build a common space.

 

[ITA]

MEDITERRANEO PUNICO

SUPPLEMENTI ALLA RIVISTA DI STUDI FENICI

Direttore responsabile / Editor in Chief

Lorenza-Ilia Manfredi

 

Comitato scientifico / Advisory Board

Rossana De Simone, Savino Di Lernia, Ruurd Halbertsma, John Lund, Bartolomé Mora Serrano, Alfred Michael Hirt, Claudia Perassi, Hédi Dridi

 

Redazione scientifica / Editorial Board

Diego Baldi, Chiara Cecalupo, Pasquale Merola

 

Redazione editoriale / Editorial Staff

Laura Attisani, Francesca Ceci

 

Progetto grafico e impaginazione / Graphic Project and Layout

Laura Attisani

 

Sede della Redazione / Editorial Office

CNR – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale

Area della Ricerca Roma 1

Via Salaria km 29,300, Casella postale 10

00015 Monterotondo Stazione (Roma)

e-mail: lorenza.manfredi[AT]cnr.it    (ANTISPAM sostituire [AT] con @ )

e-mail: mediterraneo.punico[AT]ispc.cnr.it  (ANTISPAM sostituire [AT] con @ )

 

© CNR Edizioni, 2023

Piazzale Aldo Moro, 7 – 00185 Roma

www.edizioni.cnr.it

 

Linee guida:

Mediterraneo Punico accetta contributi in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Per facilitare il lavoro di redazione e garantire l’uniformità dei testi, gli autori sono pregati di attenersi alle NORME REDAZIONALI

Guidelines:

Mediterraneo Punico accepts contributions in Italian, English, French, Spanish and German.

To facilitate the editorial work and to ensure the uniformity of the texts, authors are requested to follow the EDITORIAL RULES

istruzioni per gli autori

 

I contributi, preferibilmente in lingua inglese, dovranno attenersi alle norme redazionali di Mediterraneo Punico. Supplementi alla Rivista di Studi Fenici, non dovranno essere superiori a 27000 battute (spazi inclusi) + figure in BN o a colori, tabelle, note e bibliografia).

Inviare il contributo ai seguenti indirizzi e-mail redazionale:

  • mediterraneo.punico[AT]ispc.cnr.it  (ANTISPAM sostituire [AT] con @ )

 

 

Per facilitare il lavoro di redazione e garantire l’uniformità dei testi, gli autori sono pregati di attenersi strettamente alle seguenti norme.

 

NORME REDAZIONALI

TESTO, NOTE E BIBLIOGRAFIA

Download in Word Format

 

I testi vanno presentati in formato digitale, .doc (word), utilizzando font Unicode con dimensioni 12, note a piè di pagina in corpo 10. Il file deve essere privo di Macro, Protezioni del documento (= Accesso illimitato), Tag, Sillabazione, Commenti, Opzioni per il rilevamento delle Modifiche e qualunque altra nota sulla Revisione.

 

Ogni contributo deve essere accompagnato: 1) dall’Abstract (max. 600 battute spazi inclusi) in inglese; 2) da max. 5 parole-chiave in lingua inglese per facilitare la soggettazione dello studio (le keywords devono essere distanziate da un punto e virgola e iniziare con la maiuscola); 3) dall’indirizzo completo e da altri recapiti dell’Autore/i (l’indirizzo deve finire con un punto, mentre la mail non deve avere il punto finale).

 

Il titolo dell’articolo va in maiuscolo grassetto; seguono nome per esteso e cognome dell’autore in maiuscoletto. Per il proprio indirizzo mail e l’eventuale indicazione della affiliazione accademica o altro, l’autore può apporre un asterisco in esponente al proprio cognome e fornire in basso, prima delle note, le informazioni desiderate. Nella divisione in paragrafi inserire una riga vuota subito dopo il suo titoletto e due righe vuote alla fine del paragrafo stesso. La gerarchia dei titoli dei vari livelli dei paragrafi (anche nel rispetto delle centrature, degli allineamenti e dei caratteri – maiuscolo/maiuscoletto spaziato, alto/basso corsivo e tondo –) è la seguente:

 

SUPPLEMENTI ALLA RIVISTA DI STUDI FENICI

1. SUPPLEMENTI ALLA RIVISTA DI STUDI FENICI

1. 1. Supplementi alla Rivista di Studi Fenici

1. 1. 1. Supplementi alla Rivista di Studi Fenici

 

Le parole in lingue straniere moderne, nonché quelle in greco, latino, fenicio, ebraico, etc., quando siano trascritte in alfabeto latino, vanno evidenziate in corsivo, a meno che non si tratti di termini specialistici di ampia utilizzazione o comunque entrati nell’uso vivo della lingua italiana. Per le parole greche non trascritte si utilizza il minuscolo tondo e per quelle sumeriche il maiuscolo tondo.

     Le parole ‘Confronta’/’Confrontare’ vanno abbreviate Cfr. o cfr.; la parola ‘secolo’ va abbreviata sec.

     Quando nel testo si richiama una illustrazione si deve usare l’abbreviazione Fig./Figg., Tav./Tavv. entro parentesi tonde.

     Gli indicatori di nota vanno posti in esponente in alto a destra, senza spazio. Le note vanno numerate in sequenza continua e poste in esponente dopo il segno di interpunzione, come da esempio: “….  segno di interpunzione. 1”.

     In nota va utilizzato sempre il sistema c.d. “Harvard” facendo ricorso a sigle alfanumeriche binarie composte secondo lo schema Cognome Autore + data, p./pp., fig./figg., ecc., che andranno sciolte nell’elenco finale delle “Abbreviazioni bibliografiche”.

L’abbreviazione AA.VV. non va mai utilizzata. Nel caso di volumi collettanei senza specificazione dei curatori andranno messe le prime parole significative del titolo seguite dall’anno di pubblicazione.

 

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

 

Al termine del testo vanno indicati gli scioglimenti delle abbreviazioni bibliografiche, da porre in ordine alfabetico. Nei singoli casi i titoli vanno così indicati:

Monografie: Nome Autore/Curatore abbreviato + Cognome Autore/Curatore + titolo del libro in corsivo + luogo di edizione + anno di edizione, come da esempio:

Bartoloni 1976 = P. Bartoloni, Le stele arcaiche del tofet di Cartagine, Roma 1976

 

Nel caso di più autori (fino a tre), vanno posti uno di seguito all’altro, separati fra loro da un trattino lungo, come da esempio:

Bartoloni – Tronchetti 1981 = P. Bartoloni – C. Tronchetti, La necropoli di Nora, Roma 1981.

 

Oltre i tre autori si opterà per una riduzione a sigla basata su Autore et al.

In caso di volume collettaneo i nomi del/dei curatore/curatori sono seguiti dall’indicazione (ed.) o (edd.), da considerarsi abbreviazioni di (edidit) o di (ediderunt), come da esempio:

Niemeyer 1982 = H.G. Niemeyer (ed.), Phönizier im Western, Mainz am Rhein 1982.

 

            Se il titolo è quello principale di un’opera in più tomi, viene seguito dalla virgola, da eventuali indicazioni relative al numero di tomi, in cifre romane tonde, omettendo ‘vol.’, seguite dalla virgola e dal titolo del tomo, in corsivo alto/basso, seguito dall’eventuale Sottotitolo, in corsivo alto/basso, separato da un punto.

 

            Nel caso di monografie o articoli inclusi in collane o serie speciali, l’indicazione andrà dopo l’anno di edizione seguito dalla virgola fra parentesi tonde, col titolo fra virgolette a caporale tondo alto/basso seguito dalla virgola e dall’eventuale numero arabo tondo, come da esempio:

  1. Balmuth (ed.), Studies in Sardinia Archaeology III, Nuragic Sardinia and the Mycenaean World, Oxford 1987 («BAR International Series», 387).

 

Articoli in riviste: Nome Autore abbreviato + Cognome Autore + titolo del contributo in corsivo + nome della rivista in tondo fra virgolette a caporale + annata della rivista espressa in numeri arabi + anno di edizione + n. di pagine. L’abbreviazione ‘sg.’ va evitata e vanno sempre indicati il numero iniziale e quello finale di pagina del contributo citato, come da esempio:

 

Acquaro 1976 = E. Acquaro, Amuleti egiziani della Collezione Gorga, in «Aegyptus» 56, 1976, pp. 192-206.

 

Nel caso di più autori di un articolo (fino a tre), i loro nomi vanno posti uno di seguito all’altro, separati fra loro da un trattino lungo; oltre i tre autori si opterà per una riduzione a sigla basata sul titolo o Autore et al.

 

Cataloghi di mostra: Nome Curatore abbreviato + Cognome + (ed.)/(edd.) in tondo minuscolo + Titolo in corsivo + Catalogo della mostra + (sede della mostra + anno della mostra) + luogo di edizione + anno di edizione, come da esempio:

Ferrari 2004 = D. Ferrari, Cartagine nella tradizione moderna, in E. Acquaro – D. Ferrari (edd.), I Fenici. L’Oriente in Occidente, Catalogo della mostra (Milano 2004), Milano 2004, pp. 106-115.

 

Atti di convegno: Nome Curatore abbreviato + Cognome (ed.) / (edd.), in tondo minuscolo + Titolo in corsivo + (sede del convegno + data precisa del convegno) + luogo di edizione + anno di edizione, come da esempio:

D’Oriano 1994 = R. D’Oriano, Un santuario di Melqart-Ercole ad Olbia, in A. Mastino – P. Ruggeri (edd.), L’Africa Romana. Atti del X convegno di Studio (Oristano, 11-13 dicembre 1992), Sassari 1994, pp. 937-948.

 

Per i periodici devono essere utilizzate le abbreviazioni bibliografiche dell’Année Philologique; in assenza di abbreviazione, il titolo deve essere indicato per intero.

Gli autori greci devono essere citati secondo le sigle del LSJ; gli autori latini secondo le sigle dell’OLD. I libri biblici vanno abbreviati secondo il sistema in uso per La Bible de Jérusalem (Paris 2001) e sue traduzioni.

L’espressione “in corso di stampa” va indicata “c.s.” nel titolo abbreviato e per esteso nella sigla sciolta. Nel caso di più contributi dello stesso autore pubblicati nello stesso anno, indicare l’anno di edizione + le lettere minuscole a, b, ecc. senza spazio.

 

 

Illustrazioni

 

Le immagini consegnate, accompagnate dalle didascalie fornite in elenco su un file distinto, dovranno essere prive del diritto d’autore o accompagnate da una autocertificazione che ne attesti il permesso di stampa. Saranno accettate solo immagini in formato JPEG o TIFF.

Per planimetrie o disegni in Autocad o altro programma di vettorializzazione si predilige la copia in formato pdf o TIFF. Le immagini devono essere a risoluzione 300 dpi (definizione dei pixel) a dimensione reale (per dimensione reale si intende che l’immagine deve essere a 300 dpi nella misura in cui essa deve essere inserita nel volume);

Eventuali modifiche (ritagli o scontorni) devono essere indicate in modo chiaro al momento della consegna.

Non saranno accettati né immagini né grafici forniti in formato Word. I grafici devono essere consegnati nel loro formato originale. Le immagini in formato cartaceo devono essere accompagnate dalla relativa numerazione indicata in modo chiaro direttamente sull’immagine (ad esempio sul retro);

La redazione si riserva di adeguare il formato e/o la dimensione delle immagini inserite nel testo alle esigenze dell’impaginato, rispettando ovviamente il più possibile le indicazioni dell’autore.

Le didascalie, dovranno essere scritte alla fine del testo. Esse dovranno contenere il numero della figura con iniziale maiuscola (es. Fig. 1), seguito da trattino –, dal soggetto rappresentato e dall’indicazione, tra parentesi tonde, dell’autore della foto o della bibliografia di riferimento.